venerdì 25 aprile 2025

La Famiglia Alpina al fianco della Camminata per i Bambini


 La Famiglia Alpina di Duino Aurisina ha incontrato i protagonisti della 5 Camminata per i Bambini promosso dall'associazione Noi Con Voi.

Gentilmente ospitati per il secondo anno consecutivi dal Ristorante San Mauro della Silvia Iurman












NOI CON VOI

IRCCS BURLO GAROFOLO

Per il secondo anno di fila la #Camminata per la #Solidarietà organizzata dall'Associazione NOI PER VOI Masone Valle Stura è partita dal #Burlo!
Questa quinta edizione prevede ben 35 tappe tramite le quali i camminatori attraverseranno l’Italia da Trieste a Genova, dove è previsto l’arrivo per il 23 giugno.
L’iniziativa prevede una #raccoltafondi il cui ricavato sarà utilizzato per acquistare attrezzature per gli ospedali coinvolti nell'itinerario.

Con la raccolta fondi dell’edizione dell'anno scorso Noi per Voi ha acquistato per il Burlo uno strumento per l'ambulatorio di #dermatologia, nello specifico un erogatore di azoto liquido di precisione che serve a fare le piccole asportazioni di lesioni cutanee con la crioterapia.

Ad incoraggiare i partecipanti alla partenza, il dott. Stefano Russian, della Direzione Sanitaria, la dott.ssa Irene Berti e la dott.ssa Laura Badina, rispettivamente Dirigente Responsabile e Dirigente Medico della SS Allergologia, dermatologia e trattamento dell’asma. 
Buona camminata!


gli Alpini ricordati a Trieste per la Resistenza

In ricordo degli Alpini ricordati a Trieste per la Resistenza, di seguito alcune brevi biografie:

Di Mauro Depetroni Centro Studi Ana 

ANATER ANGELO, Alpino, arruolato nell’Esercito di Liberazione, Caduto presso Altamura (BA) il 10 novembre 1944 nella CAMPAGNA D'ITALIA per la GUERRA DI LIBERAZIONE –

Una pietra lo ricorda nel Parco della Rimembranza di Trieste  

BORSELLI BRUNO, Sergente Maggiore 5° Reggimento Alpini e nella Resistenza nella 1ᵃ Compagnia nella formazione dei Volontari Italiani Alpini, Caduto a Cormons (GO) il 6 ottobre 1944

KISS OSCAR Capitano degli Alpini, in forza alla divisione di fanteria Firenze dell’Esercito di Liberazione viene decorato di M.B.V.M.

SAPONELLO BRUNO – Sottotenente dell’8° Reggimento Alpini e nella Resistenza Partigiano Combattente, Caduto il 5 giugno 1944 nella zona di Treviso.  

FONDA SAVIO ANTONIO Tenente Colonnello degli Alpini già decorato nella Grande Guerra di M.A.V.M. come Volontario Giuliano. Marito di Letizia la figlia di Italo Svevo, ebbe tre figli, Piero e Paolo (Alpini) Caduti al Fronte Russo e Sergio arruolato nella Guardia Civica.    

Nell’aprile del 1945 Antonio Fonda Savio, comandante partigiano (col nome di battaglia Manfredi) di assumere il comando militare della Piazza di Trieste per il Corpo Volontari della Libertà ed il 30 di aprile guidò assieme a don Edoardo Marzari (comandante politico) l’insurrezione della città contro gli occupanti tedeschi. In quella occasione perse la vita anche il terzo figlio, Sergio.

Dopo il 1º maggio dello stesso anno, occupata la città dalle milizie comuniste jugoslave, si adoperò attivamente a rischio della propria incolumità in difesa dell'italianità di Trieste, contro le mire annessionistiche del vicino stato.

Il 2 maggio 2006 gli fu conferita la Medaglia d'Oro al Merito Civile alla memoria.

JACCHIA MARIO di famiglia triestina espulsa dalla città per attività irredentiste, si arruola come Volontario prestando servizio come ufficiale nel 6° Reggimento Alpini nella Grande Guerra durante la quale due volte ferito riceve al Valor Militare una Croce di Guerra, una Medaglia di Bronzo ed una d'Argento maturando il grado di Capitano.    

 Ebreo di religione, per le leggi razziali, viene radiato dall'ordine degli avvocati ed il suo studio di Bologna viene incendiato. Perseguitato antifascista, aderisce al Partito d'Azione. Ispettore e comandante delle formazioni partigiane del nord-Emilia. Arrestato il 3 agosto 1944 a Parma, a seguito di una delazione, è sottoposto a duri interrogatori e ucciso il 20 agosto 1944.

Gli viene conferita alla memoria la Medaglia d' Oro al Valor Militare per la Resistenza

Nobile figura di partigiano, fedele all'idea, che fu il credo della sua vita, fu tra i primi ad organizzare i nuclei di Resistenza contro l'oppressione nazi-fascista. Perseguitato per ragioni razziali, ricercato per la sua attività cospirativa e organizzativa, non desistette dall'opera intrapresa con tanto ardore. Nominato Ispettore Militare dell'Emilia, divenne in breve l'animatore del movimento clandestino della Regione, e, senza mai risparmiarsi, sempre rifulse per la forte personalità e per l'indomito coraggio dimostrato durante le frequenti missioni e i sopralluoghi rischiosi per meglio assolvere il suo compito. Sorpreso dalla polizia mentre presiedeva una riunione del suo Comando, veniva arrestato nel tentativo di distruggere tutto il materiale compromettente, compito che aveva assunto per sé, dopo avere ordinato ai suoi collaboratori di mettersi in salvo. Sottoposto a stringenti interrogatori si confessò unico responsabile e non pronunciò parola che potesse compromettere l'organizzazione. Dopo aver sopportato lunghi giorni di martirio, fu prelevato dal carcere e soppresso. Fulgido esempio di apostolo della libertà e di eroico sacrificio.

 Emilia, 8 settembre 1943 - 20 agosto 1944 

Una pietra lo ricorda nel Parco della Rimembranza di Trieste  











giovedì 24 aprile 2025

80 anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale

 Ad ottant’anni dalla fine del Secondo conflitto mondiale, mentre il mondo sembra aver tratto ben pochi insegnamenti dalla storia, ci accingiamo a celebrare il 25 Aprile.

Una celebrazione che assume una rilevanza se possibile ancora maggiore: la liberazione dall’oppressione nazi-fascista fu una azione corale, che portò in montagna quanti volevano garantire alla Patria un futuro di civiltà e democrazia: erano giovani uomini, col prezioso supporto di tante donne, provenienti dal mondo cattolico, dagli ambienti liberali, socialisti e dai reparti delle forze armate che si ribellavano al giogo delle dittature. Tra questi ultimi numerosissimi furono gli alpini: le testimoniano le 62 Medaglie d’oro al valore concesse alle penne nere che si batterono nella Resistenza.

Lo fecero tutti rischiando e soffrendo, ma soprattutto combattendo, perché l’aspirazione alla libertà richiedeva in quel momento anche le azioni più coraggiose.

L’Associazione Nazionale Alpini onora dunque la memoria di quanti lottarono per la libertà, rischiando, soffrendo, morendo. E lo fa consapevole che oggi più che mai i suoi valori di amicizia, fratellanza e solidarietà sono pilastri su cui reggere la convivenza pacifica e democratica, difendendola contro chiunque con qualsivoglia pretesto voglia opprimerla.

Un insegnamento che ci viene proprio da figure luminose di alpini, a cominciare dal Beato Teresio Olivelli, ufficiale alpino in Russia e partigiano tornato in Patria, andato incontro al supremo sacrificio nei lager nazisti.

Per questo ci stringiamo attorno ai nostri valori, ponendoci col consueto spirito al servizio delle nostre comunità. E issando il Tricolore su tutte le nostre Sedi, per onorare la Patria, che sa di poter contare sempre sulle penne nere.

Viva la libertà, dunque, viva l’Italia e viva gli Alpini.

Sebastiano Favero 

Presidente dell'Associazione Nazionale Alpini

Associazione Nazionale Alpini



mercoledì 23 aprile 2025

lunedì 21 aprile 2025

IL PENSIERO A PAPA FRANCESCO DALL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI

 L’Associazione Nazionale Alpini accoglie con immensa tristezza, unendosi al cordoglio mondiale, la notizia della morte di Papa Francesco. Instancabile assertore dei valori della pace, della solidarietà e della convivenza tra i popoli, il Sommo Pontefice ha sempre dimostrato affettuosa vicinanza al mondo degli alpini.

Lo aveva confermato solennemente nell’udienza concessa alle penne nere in Vaticano nel febbraio del 2022, in concomitanza con il 150° anniversario di fondazione del Corpo degli alpini.

In quell’occasione aveva incontrato una folta delegazione dell’Ana, con l’intero Consiglio direttivo nazionale e, rivolgendosi agli alpini aveva detto: “Non siete rimasti spettatori durante i momenti più difficili, siete stati e siete coraggiosi protagonisti del tempo che vivete. Questa concretezza nel servire, anima del vostro sodalizio, è Vangelo messo in pratica”.

Il Successore di Pietro aveva sottolineato come fraternità e servizio siano i caratteri che descrivono bene l’identità degli alpini.
Negli interventi di soccorso, aveva aggiunto il Papa, gli alpini sanno porre “anche e soprattutto il calore umano, una presenza-accanto. Una presenza tenera… A me colpisce la tenerezza del cuore alpino, un uomo forte ma nei momenti della vita più forti viene quella tenerezza. Forti ma teneri”.

Non si è Alpini per sé stessi, ma per gli altri e con gli altri”, aveva detto poi il Pontefice, aggiungendo “oggi, nel soffocante clima di individualismo che rende indifferenti molti, c’è bisogno di ripartire da qui, di ritrovare l’entusiasmo di prendersi cura degli altri. La vostra testimonianza è storica e attuale”.
Durante quell’incontro l’Ana aveva deciso di offrire 10mila ore di lavoro volontario a favore dell’Associazione Rondine Cittadella della Pace, ore che poi sono diventate nei fatti molte di più.

Nel nome di Papa Francesco, onorando la sua memoria e seguendo il suo dettato – ha detto il presidente nazionale dell’Ana Sebastiano Favero – ci impegniamo a rimanere sempre in cammino, custodendo e accrescendo il nostro patrimonio di fraternità e di servizio, perché l’Associazione rimanga una grande famiglia unita e protesa al bene altrui”.

domenica 20 aprile 2025

LA COLLABORAZIONE DELLA FAMIGLIA ALPINA ALLA MOSTRA DEDICATA A GIUSEPPE UNGARETTI

 

















































































Rinnovata la collaborazione tra ANA e l’Ufficio per la tutela della cultura e della memoria della Difesa

  Rinnovata la collaborazione tra ANA e l’Ufficio per la tutela della cultura e della memoria della Difesa . Convinta conferma dello spirito...

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